IL GARGANO ED I SUOI REPERTI ARCHEOLOGICI
Il Gargano è stato fin dall' antichità, anche per la particolare posizione geografica,
crocevia di civiltà e popoli: molti sono gli itinerari archeologici ricchi di fascino e curiosità
alla scoperta della loro cultura e delle loro tradizioni.
Fermo restando che praticamente intorno ad ogni comune
sono stati ritrovari reperti archeologici soprattutto in riferimento all' antica civilta Dauna,
come testimoniano i numerosi musei, il sito archeologico più famoso del Gargano, di fama internazionale,
è senz' altro Grotta Paglicci.
Il periodo storico del Paleolitico (dal greco palaios, "antico", e lithos, "pietra", ossia "età
della pietra antica") è il più lungo della Preistoria: comprende il Paleolitico
Inferiore (da 2,5 milioni di anni fa a circa 120.000 anni fa), con la diffusione dell'Homo habilis e
dell'Homo erectus, il Paleolitico Medio (Da circa 120.000 a circa 40-35.000 anni fa) con la diffusione
in Europa dell' Homo neanderthalensis e il Paleolitico Superiore (40-35.000 a circa 10.000 anni fa),
con la diffusione dell' Homo sapiens sapiens.
Il sito di Paglicci si trova nel comune di Rignano Garganico, in una posizione
"strategica" da un punto di vista della caccia e della difesa dagli agenti atmosferici, tanto che
l'uomo di Paglicci vi pose dimora per un tempo lunghissimo (si stima dai 200.000 a.C. ai 12.000 a.C)
I ritrovamenti degli scheletri rinvenuti nella Grotta di Paglicci sono da attribuirsi al tipo umano
Cro-Magnon (Homo sapiens sapiens, il cui nome deriva dal primo ritrovamento sotto la roccia di Cromagnon,
presso Les Eyzies in Dordogna), molto diffuso in Europa nel periodo Paleolitico Superiore.
Proprio in quest'epoca, l'uomo andava sviluppando, una "cultura spirituale", testimoniata da un lato
dalla produzione artistica, dall' altra da una spiccata attenzione verso i morti.
L'uomo di Paglicci costituisce uno dei pochissimi ritrovamenti italiani di arte parietale,
realizzati con la caratteristica ocra rossa, e tra i più importanti d' Europa.
Fino ad oggi sono stati recuperati quasi 40000 reperti tra cui, come si diceva,
dipinti parietali di cavalli (due piccoli e uno grande), impronte positive e negative di mani,
scheletri umani, focolari, strumenti litici, oggetti d'arte mobiliare (il
graffito più antico, rappresentante uno stambecco, viene datato a circa 22.000 anni fa).
Inoltre anche l'uomo di Paglicci conferma come nel Paleolitico Superiore
il rituale funebre si arricchisce di nuovi elementi: la grotta ha rilasciato 2 sepolture, un
ragazzo di circa 12-14 anni (di circa 25.000 anni fa) , una ragazza di 18-20 anni (di circa 23.000 anni fa), che
testimoniano come i morti, non venivano seppelliti, ma semplicemente coricati sul terreno,
ricoperti di ocra rossa e circondati da corredi funerari (a volte ricchi,come nel caso del ragazzo,
a volte più poveri, come nel caso della donna).
Oltre a Grotta Paglicci, l’intero territorio di Rignano è ricco di altre cavità ed altri siti
tra cui, le più importanti sono Grotta Spagnoli, Villaggio neolitico di Villanova,
Grotta Trappedo e Grotta dei Miracoli, il Dolmen megalitico della Madre di Cristo,
le Tombe romane di Pescorosso.
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